La Cina è un paese antico alle cui spalle ci sono cinquemila anni di storia. Sotto certi profili essa è anche uno Stato giovane, perché quella cinese è la più dinamica economia emergente nel mondo. Le statistiche dell’anno scorso dimostrano che la Cina rappresenta circa il 10% dell’economia mondiale, mentre il suo contributo per lo sviluppo economico globale è superiore al 20%. Le eccellenti prestazioni della Cina hanno suscitato l’interesse di tutto il mondo ed anche l’Esercito Popolare di Liberazione cinese è stato frequentemente messo sotto i riflettori dei mezzi di comunicazione di massa internazionali. Negli ultimi anni, la spesa della difesa in Cina ha registrato uno stabile aumento; i capi delle FF.AA. cinesi sottolineano spesso la capacità di affrontare i conflitti e la capacità di vincere i conflitti. Per tali motivi alcuni giornali occidentali descrivono la Cina come un paese muscoloso, scrivendo che essa avrebbe una maggiore inclinazione a risolvere le dispute territoriali con i paesi adiacenti attraverso il ricorso alle armi. Queste interpretazioni errate della realtà cinese per la maggior parte sono dovute alla mancanza di conoscenza o a malintesi, ma alcune sono motivate dall’intenzione di gettare fango sul nostro paese.
La Cina è uno dei paesi del mondo con il più lungo confine terrestre e con più numerosi paesi confinanti. Infatti il nostro paese ha un confine terrestre lungo più di 22.000 chilometri, una costa lunga più di 18.000 chilometri ed un confine marittimo lungo più di 14.000 chilometri, delineato da numerose isole delle quali circa 6.500 hanno una superficie di oltre 500 metri quadrati. Va anche ricordato che la Cina è l’unico grande paese mondiale il cui territorio non sia stato ancora riunificato. Intorno alla Cina ci sono numerose situazioni di emergenza che rappresentano serie sfide alla sicurezza del nostro paese. Alcuni paesi, nel consolidare la loro alleanza militare in Asia e nel Pacifico, continuano ad aumentare la loro presenza militare nella regione ed hanno creato spesso situazioni di tensione. Alcuni paesi confinanti con la Cina continuano a ricorrere ad azioni che complicano e allargano le dispute sulla sovranità, sul territorio e sugli interessi marittimi con la Cina; soprattutto il Giappone non cessa di compiere atti provocatori sulla questione delle isole di Diaoyu. Inoltre, di fronte al nostro paese ci sono continue minacce di terrorismo, separatismo ed estremismo; non mancano neppure le sfide rappresentate dalle gravi calamità naturali, dai disastri industriali, dagli incidenti della sanità pubblica e da una serie di altri fattori che potrebbero destabilizzare la società e l’armonia del paese.
La Cina persegue una politica militare di natura difensiva e da sempre promuove le risoluzioni pacifiche dei conflitti internazionali, sottolineando la necessità di risolvere le divergenze e le dispute tra i vari Stati attraverso il dialogo, i negoziati e i confronti in modo pacifico e imparziale. Con lo sviluppo economico, la Cina si sta integrando gradualmente nel sistema economico mondiale, cosicché gli interessi d’oltremare sono diventati una parte importante dell’interesse generale del nostro paese. Le Forze Armate cinesi (l’Esercito di Liberazione Popolare, PLA) attraverso diverse forme come la scorta per le navi mercantili nel Golfo di Aden, l’evacuazione dei cittadini cinesi dalle guerre libiche ecc., hanno dimostrato la sua capacità e determinazione di salvaguardare gli interessi cinesi all’estero.
Va sottolineato che la Cina non ha nessuna base militare all’estero e che il PLA cinese partecipa alle missioni internazionali non per rafforzare la sua presenza militare e neanche per costruire un’egemonia nel mondo, ma per salvaguardare la pace e la stabilità mondiali. La Cina è attenta a collegare i suoi interessi con gli interessi degli altri paesi, partecipando fianco a fianco alla cooperazione internazionale in materia di sicurezza e contribuendo alla pace della mondo e alla stabilità della regione. Per esempio, durante le missioni contro la pirateria nel golfo di Aden, la formazione della Marina Militare (MM) cinese ha scortato non solo le navi cinesi, ma anche numerose navi degli altri paesi, nonché delle organizzazioni internazionali. Fino a dicembre dell’anno scorso, la formazione della Marina Militare cinese ha scortato quattro navi del World Food Program e 2.455 navi di paesi stranieri che rappresentano il 49% del numero totale delle navi scortate. Nel febbraio 2011 il PLA, mentre assisteva i connazionali che lasciavano la Libia, ha dato una mano anche ai cittadini degli altri paesi per evacuarli dalla zona di guerra.
Nell’adempiere i doveri e le responsabilità internazionali, finora il PLA ha partecipato a 23 missioni di peacekeeping con mandato dell’Onu, inviando 22.000 caschi blu cinesi. Tra i membri del Consiglio di Sicurezza, la Cina è il paese che ha inviato il maggior numero di militari per peacekeeping. Nei 115 paesi fornitori di caschi blu, la Cina è il paese da cui proviene il maggior numero di personale del genio militare, del trasporto e della sanità. Nei paesi in via di sviluppo, la Cina è il paese che ha la più elevata quota di contributo al bilancio dell’Onu.
Le Forze Armate cinesi sono molto attive nel partecipare sia alle missioni umanitarie internazionali sia agli interventi di soccorso negli altri paesi colpiti da catastrofi. A partire dal 2002, il PLA cinese ha trasportato materiali umanitari per 1,25 miliardi di yuan cinesi in 27 paesi colpiti da calamità naturali; ha inviato ben 11 gruppi di soccorritori specializzati per il sisma, la salute e le epidemie nei paesi colpiti dai disastri. Inoltre, il personale del PLA ha fornito più volte aiuti per rimuovere le mine in diversi paesi ed ha partecipato agli scambi di esperienze a livello internazionale sulla riduzione delle calamità naturali ecc.
Seguendo le direttive di non alleanza, non antagonismo e non puntare a nessuna terza parte, persistendo i principi di mutuo vantaggio strategico, partecipazione con pari dignità e reciprocità, il PLA ha svolto più volte esercitazioni congiunte bilaterali e multilaterali con le forze armate straniere su più livelli, più settori e con più unità coinvolte. Dal 2002 ad oggi, il PLA ha svolto 28 esercitazioni congiunte, 34 addestramenti congiunti con 31 paesi del mondo. Questi progetti, realizzati sulla base di diversi accordi e protocolli internazionali, sono utili per aumentare la fiducia politico-militare tra i paesi coinvolti, per salvaguardare la sicurezza e la stabilità regionale e per modernizzare continuamente le truppe.
Dal maggio al giugno 2012, la Nave Scuola Zhenghe della Marina Militare cinese, durante la sua crociera mondiale, ha fatto una tappa a Taranto ed ha effettuato una visita amichevole alla Marina Militare italiana. Il nome Zhenghe proviene da un inviato dell’imperatore della Dinastia Ming nel XIV secolo. Egli esplorò sette volte gli oceani con la flotta più avanzata dell’epoca, per salvaguardare la sicurezza nazionale, per svolgere le attività diplomatiche di pace, per promuovere il commercio con l’estero e per diffondere la civiltà cinese. Zhenghe fu il più noto ambasciatore di pace e di amicizia con i paesi del mondo nella storia cinese. Credo fermamente che il PLA cinese, erede della antica tradizione di buon vicinato, rimarrà per sempre un’importante forza di pace nel mondo.
* Col.Sup. Ye Feng, addetto Militare, Navale ed Aeronautico dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma